1.7 La formazione degli avverbi
L’avverbio qualifica per lo più l’azione espressa dal verbo (ad es. “arriva velocemente“), ma può anche servire a qualificare anche un aggettivo (“una lettura molto piacevole”) o anche un altro avverbio (“molto prudentemente”).
In latino come in italiano, gli avverbi si formano per lo più a partire da aggettivi (“buono” da “bene”; “facilmente” da “facile”, ecc.); dato che, a differenza degli aggettivi, non hanno bisogno di essere concordati con un sostantivo, sono indeclinabili.
Avverbi in -e
Per lo più questi avverbi derivano da aggettivi della prima classe. Ecco alcuni esempi:
- male, “male”, da malus, a, um
- bene, “bene”, da bonus, a, um
- alte, “profondamente”, da altus, a, um
Avverbi in -ĭter
Si tratta di avverbi per lo più derivati da aggettivi della seconda classe. Ecco alcuni esempi:
- suaviter, “soavemente”, da suavis, e
- pariter, “ugualmente”, da par, paris
- velociter, “velocemente”, da velox, velocis
- acriter, “energicamente”, da acer, cris, cre
Avverbi in -er
Come quelli in -ĭter, derivano per lo più da aggettivi della seconda classe, ma specificamente da quelli che terminano in -ns, -ntis. Ad esempio:
- diligenter, “coscienziosamente”, da diligens, entis
- libenter, “volentieri”, da libens, entis
- amanter, “amorevolmente”, da amans, antis
Avverbi con terminazioni varie
Molti altri avverbi derivano da forme di ablativo o accusativo, o comunque hanno terminazione varia. Alcuni esempi tra i più importanti:
- satis, “abbastanza”
- gratis, “gratuitamente”
- nimis e nimium, “troppo”
- iterum, “per la seconda volta”
- ita e sic, “così”
- hic, ibi, eo, rispettivamente “qui, lì, verso là”
- ubi, unde, quo “dove, da dove, verso dove”
- fere, “all’incirca”
- frustra, “invano”
- heri, hodie, cras, “ieri, oggi, domani”
- olim, “un tempo, una volta”
- rursus, “ancora, di nuovo”
- subito, “all’improvviso”
Conclusioni
Non sempre è quindi possibile riconoscere un avverbio dalla sua terminazione. Nell’identificarli aiuta innanzitutto l’esperienza: in molti casi si tratta di parole assai frequenti, che sarà facile memorizzare. In secondo luogo, il vocabolario, che è facile usare dato che si tratta di parti invariabili del discorso, che non si declinano: non è quindi necessario risalire alla forma-base come nel caso di verbi, nomi e aggettivi.