Ricapitolazione e considerazioni finali
C’è ancora molta strada da fare, ma abbiamo già imparato alcune cose fondamentali che continueranno ad essere di grandissima utilità per tutto il percorso che faremo.
La prima è, naturalmente, l’uso dei casi. Vedremo in seguito anche altre funzioni di genitivo, accusativo e ablativo, ma ormai conosciamo le più importanti e continueremo ad esercitarci su di esse.
Poi, la struttura dei nomi, che constano di una parte fissa + una desinenza che identifica il caso e il numero.
La struttura dei verbi è resa leggermente più complicata dalla presenza di suffissi che caratterizzano il tempo, chiamati appunto suffissi temporali: come abbiamo visto, il suffisso si interpone tra tema verbale e la desinenza personale. Uno schema può essere utile a chiarire e memorizzare:
dice-ba-m “io dicevo”
- dice– è il tema verbale (per comodità non lo separiamo dalla vocale tematica, che purtroppo varia in un modo piuttosto complesso da spiegare). Identifica il significato generale del verbo, in questo caso “dire”
- -ba- è il suffisso temporale, che identifica il tempo e il modo dell’azione: in questo caso, imperfetto indicativo.
- -m è la desinenza personale, che identifica la persona del verbo: in questo caso, 1a pers. sing., soggetto “io”.
Altri due termini torneranno utili in seguito per definire la stessa struttura:
- diceba- è il tema temporale, cioè l’unione di tema verbale + suffisso temporale
- -bam è la terminazione, cioè l’unione di suffisso temporale + desinenza personale
Al di là della morfologia, la cosa più importante che abbiamo imparato è la struttura della frase. Essa si regge su tre colonne: verbo, soggetto, complemento oggetto. Non è detto che ci siano tutte: il soggetto può essere sottinteso o il verbo impersonale, quindi per definizione privo di soggetto; il verbo può anche reggere un altro verbo (per ora abbiamo visto vari esempi con l’infinito) invece di un complemento oggetto, o quest’ultimo può essere semplicemente assente. Tranne rare eccezioni, tuttavia, un verbo c’è sempre, e deve essere la prima cosa da cercare quando si vuole tradurre una frase. Il verbo poi guiderà nella ricerca di un soggetto: tranne casi particolari che vedremo in seguito, un verbo in una persona singolare richiederà un soggetto singolare, e un verbo in una persona plurale richiederà un soggetto plurale; un verbo impersonale non avrà soggetto; un verbo alla 1a persona sing. avrà per sogg. “io”, e un verbo alla 1a persona pl. avrà per sogg. “noi” (il che non esclure la presenza di altri nominativi: ad es. “io Marco”; “noi Romani); e così via. Se il verbo è transitivo, potrà reggere un compl. oggetto, che sarà sempre in acc. semplice. In sostanza, la ricerca di verbo, soggetto e complemento oggetto dovrà nel tempo diventare automatica; su questa intelaiatura poi si costruirà la traduzione, aggiungendo altri complementi e frasi subordinate.
Come esercitarsi
In questo corso online trovate una sezione “strumenti“, contenenti numerosi esercizi per la memorizzazione della morfologia e del lessico; e ogni lezione è accompagnata da numerosi esercizi di traduzione a correzione automatica, utilissimi per comprendere e memorizzare le strutture linguistiche più importanti. Un computer, tuttavia, non può assisterci nella correzione di traduzioni libere, specialmente se piuttosto lunghe e complesse. Chi volesse fin d’ora esercitarsi autonomamente con testi più impegnativi, può rivolgersi a questo libro di testo; la soluzione a tutti gli esercizi proposti è disponibile in un file PDF scaricabile online, cosicché almeno in certa misura è possibile controllare in autonomia i propri progressi. Potete provare a fare alcune delle frasi e delle brevi versioni alla fine delle lezioni 2, 3 e 4 del libro di testo, e controllare su quel file l’esattezza delle vostre traduzioni. Ancora vi mancano alcuni dettagli teorici che affronteremo nel prossimo livello, ma non è un male: qualche piccolo errore è sempre utile, se non altro per identificare ciò che ancora non si sa; e si tratta di errori innocui, dato che non ci sarà naturalmente alcuna valutazione di ciò che fate.
Vi raccomando di non proseguire se la vostra conoscenza della declinazione dei nomi e della coniugazione dei verbi non è ben sicura: le aree di incertezza che vi lasciate alle spalle adesso ne creeranno inevitabilmente delle altre man mano che proseguite. Se e finché ne avete bisogno, fate pratica con gli esercizi nella sezione “strumenti” e ripetete quelli che trovate alla fine di ogni lezione.
Quando vi sentite sicuri, terminate questo livello premendo il bottone “Segna come completato” qui sotto, e affrontate il quiz finale. Sarà un po’ più lungo ma non più difficile degli altri che avete già superato (in effetti, vi propone una selezione casuale di domande già usate), e al termine riceverete come sempre un attestato.